Uscita nr. 24A - 27 Agosto – Berbenno – Km 105 – partenza ore 7,30

Bussero | Berbenno, Italia
Uscita nr. 24A - 27 Agosto – Berbenno – Km 105 – partenza ore 7,30
Bussero, Pessano con Bornago, Caponago, Omate rondò, Burago Molgora, Vimercate tangenziale sud, Ruginello, Bernareggio, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Paderno d’Adda ponte San Michele, Calusco d’Adda, Terno d’ Isola, Presezzo, Bonate Sopra, Ponte San Pietro, Brembate di Sopra, Almenno San Salvatore, Cabrozzo, Strozza, Capizzone, Ponte Giurino, Berbenno, Selino Alto, Selino Basso, Sant’Omobono, Capizzone, Strozza, Cabrozzo, Almenno San Salvatore, Almenno San Bartolomeo, Brembate di Sopra, Ponte San Pietro, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Madone, Filago inceneritore, Capriate San Gervasio, Trezzo d'Adda, Vaprio d’Adda, Trezzano Rosa, Masate rondò, Gessate, Pessano con Bornago, Bussero.
Note di carattere storico-geografico:
Il paese vanta una storia antichissima. I primi resti di presenza umana infatti risalgono addirittura all'età del rame, come si evince dal recente ritrovamento di sepolture umane, comprendenti ossa e relativo arredo funebre, avvenuto nella grotta denominata Büs del cunì.
Si presume comunque che il territorio fosse abitato anche in epoca etrusca e dai Galli Cenomani, poco prima dell'arrivo dei Romani.
In tal senso si possono avanzare molteplici ipotesi circa l'origine del toponimo: una prima teoria vorrebbe far derivare il nome dall'etrusco, visto il suffisso -enno, mentre una seconda lo farebbe originare dal latino verbascum, del quale avrebbe mantenuto la prima parte verb. Tuttavia la più accreditata sembra quella che vedrebbe il nome discendere dal celtico Bere, ovvero montagna.
È comunque in epoca medievale che il paese comincia ad assumere una fisionomia ben precisa, tanto da essere citato in documenti ufficiali per la prima volta nell'anno 1187, quando viene sancita la gestione delle rendite di questi territori a favore della diocesi di Bergamo.
L'epoca medievale vide imperversare nella zona scontri cruenti, molto più che nelle altre zone della provincia bergamasca, tra guelfi e ghibellini. Questo per il fatto che la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l'attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini. Resta negli annali della storia la battaglia che le due fazioni ingaggiarono in località Ca' Pasano, fra i dirupi del torrente proprio dove ora sorgono costruzioni abusive sopra corsi d'acqua demaniali.
In tutta la zona sorsero numerose fortificazioni, e Berbenno non fu da meno, anche se queste costruzioni non sono arrivate fino ai giorni nostri. Comunque all'interno stesso del paese erano presenti esponenti delle due differenti fazioni, tra le quali si distinse il ghibellino Jacopo Gritti de' Locatelli.
I primi scontri videro prevalere i guelfi, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, avvenute nella zona nel 1363, nel 1376 e nel 1407, e soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò quando la zona passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi ebbero un trattamento di favore come citato in documenti dell'epoca.
I secoli successivi videro pochi fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Il Presidente A.S.D. Macallesi
Giordano Bonomi
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- 27 Agosto 2017 07:30 - 12:00
- 27 Agosto 2017 07:30
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